12 luglio
SAN GIOVANNI GUALBERTO
(Abate)

Il giorno 12 luglio la Chiesa cattolica celebra la memoria di San Giovanni Gualberto, la cui vita è per lo più avvolta dalla leggenda. Sul suo conto sono state infatti scritte numerose agiografie, ma i dati storici certi sono ben pochi. Tali dati, però, non fanno che confermare la fama con la quale ci è stata tramandata la sua figura, quella di un uomo giusto e pio, impegnato soprattutto a combattere il malcostume clericale.

Siamo intorno all'anno 1000: la data di nascita di san Giovanni non è meglio precisata, né il luogo in cui nacque. Secondo alcuni infatti egli nacque a Firenze, secondo altri nel castello di Petroio, in val di Pesa. Con tutta probabilità proveniva da una famiglia benestante, e la storia della sua vocazione viene così tramandata. Si narra infatti che un suo parente stretto, forse suo fratello Ugo, venne ucciso, e che Giovanni venisse chiamato, com'era in uso a quei tempi, a fare giustizia nei confronti dell'assassino.

Secondo la legge Giovanni avrebbe dovuto mettere fine alla vita dell'uomo che si era macchiato le mani del sangue del suo congiunto. Ma il colpevole, pentito, incrociò le braccia davanti a sé per difendersi, formando una croce. Quel gesto riempì di pietà il cuore del vendicatore, che non se la sentì di portare a termine il suo terribile compito.
Per riflettere e pregare, si recò nella chiesa di san Miniato, sentendo nascere nel suo cuore una chiamata. Mentre pensava a prendere i voti, il Cristo crocifisso chinò il capo in segno di approvazione. Giovanni iniziò così il suo apostolato, vestendo il saio dei monaci. Fu per qualche tempo nel monastero di san Miniato, ma presto provò disgusto per il suo stesso abate, quando scoprì che questi aveva acquistato la carica che ricopriva. Da quel momento, san Giovanni divenne uno dei più strenui oppositori della simonia: la sua opera fu propedeutica alle grandi riforme che più avanti sarebbero state messe in atto da papa Gregorio VII.

Allontanatosi da san Miniato, san Giovanni Gualberto fondò un suo monastero a Vallombrosa, e una sua regola. I vallombrosani si ispiravano ai benedettini, scendendo in piazza a predicare tra la gente, e portando avanti coraggiosamente la lotta contro il clero corrotto. Questo guadagnò loro molti nemici, ma mai san Giovanni Gualberto si tirò indietro. Si racconta anche di uno dei suoi monaci che riuscì a superare la prova del fuoco, detta ordalia, uscendo indenne da un rogo e dimostrando così la buona fede sua e dei suoi confratelli.
In punto di morte, nel 1073, san Giovanni Gualberto lasciò ai suoi monaci una lettera in cui parlava del vinculum caritatis, la base dell'unione fraterna che egli auspicava sussistesse tra i suoi confratelli anche dopo la sua dipartita.

In odor di santità fin da subito, san Giovanni Gualberto venne ufficialmente canonizzato nel 1193 da papa Celestino III. I suoi resti riposano nel monastero di Passignano, dove spirò.
San Giovanni Gualberto è ricordato in tutta Italia in quanto santo patrono del Corpo Forestale dello Stato.

fonte: santodelgiorno.it