MERCOLEDI' SANTO


Nel terzo giorno della Settimana Santa, il mercoledì, si ricorda una triste vicenda, il tradimento di Gesù da parte di uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, si approfondisce questa parte del Vangelo già accennata il giorno precedente.

Il brano in questione recita “In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: -Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”- E quelli gli fissarono trenta monete d’argento.
Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.”

Mentre sono a cena tutti assieme, Gesù annuncia l'imminente tradimento da parte di uno di loro, e risponde a chi gli chiede chi sia : “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”
Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?” Gli rispose: “Tu l’hai detto" quasi come a lasciargli una scelta, la possibilità di ripensarci. La tristezza di questo tradimento è resa dalle parole “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto” perché questo è un gesto che indica espressione di intimità e fiducia.

Anche oggi - ammoniva Papa Francesco nell'omelia dell'8 aprile 2020 in piena pandemia corona-virus - ci sono i Giuda, persone che tradiscono, anche i propri cari, vendendoli, per i propri interessi.
Anche oggi ci sono persone che vogliono servire Dio e il denaro, sfruttatori nascosti, apparentemente impeccabili, ma fanno commercio con la gente: vendono il prossimo. Giuda ha lasciato dei discepoli, discepoli del diavolo.

Il Papa si riferiva ai tanti Giuda istituzionalizzati che oggi sfruttano la gente e anche ai piccoli Giuda che sono in noi: ognuno di noi ha la possibilità di tradire, per amore dei soldi o dei beni.
Chiunque di noi potrebbe comportarsi come Giuda, chiunque, pur affermando di amare il Signore, potrebbe tradirlo con le proprie azioni, i compromessi.

Ma nonostante tutto, l'amore di Gesù supera il tradimento e la negazione, perché è immenso e gratuito, non dipende cioè da quello che facciamo per lui. Questa è la sua grandezza.

fonte: santodelgiorno.it  - vaticannews.va